In linea generale i supporti devono sempre essere:

  • iIntegri e privi di fessurazioni;
  • Stagionati e dimensionalmente stabili: qualsiasi sia la natura dei supporti, devono aver completato il loro ciclo di maturazione evitando ritiri igrometrici dopo la posa in opera delle lastre;
  • Meccanicamente resistenti (le resistenze meccaniche devono essere idonee ai carichi e alla destinazione d’uso previsti).
  • A titolo di esempio un massetto cementizio in locale interno ad uso residenziale dovrà possedere una resistenza a compressione di almeno 20 N/mm2, mentre un intonaco a base cementizia o a base gesso applicato in parete interna dovrà possedere un’adesione al supporto di almeno 0,5 N/mm2.
  • Asciutti, puliti ed esenti da parti asportabili (polvere, grassi, oli, cere, vernici, agenti disarmanti e quanto altro possa pregiudicarne l’adesione);
  • Perfettamente planari.

Massetti cementizi tradizionali

Lo spessore del massetto deve essere adeguato alla stratigrafia prevista, pari ad almeno 4 cm nel caso di massetto desolidarizzato o galleggiante e comunque da valutare in funzione dalla destinazione d’uso prevista.

Nel caso di massetti cementizi tradizionali il tempo di attesa necessario prima della posa è indicativamente di una settimana per centimetro di spessore. Il tempo di attesa per la posa su un massetto tradizionale può quindi risultare anche maggiore di 1 mese.

Massetti desolidarizzati con spessore ≥ 40 mm

1 - massetto
2 - foglio di polietilene
3 - giunto perimetrale
4 - struttura portante

Massetti aderenti con spessore < 40 mm

1 - massetto
2 - boiacca di adesione
3 - giunto perimetrale
4 - struttura portante

Massetti galleggianti

1 - massetto con rete elettrosaldata
2 - strato di isolamento termo-acustico
3 - giunto perimetrale
4 - foglio di polietilene
5 - struttura portante

Massetti con riscaldamento/raffreddamento

1 - massetto con rete elettrosaldata
2 - strato di isolamento termo-acustico con serpentine
3 - giunto perimetrale
4 - foglio di polietilene
5 - struttura portante (solaio)

Riparazione delle fessurazioni del massetto

Nel caso in cui siano visibili fessurazioni del massetto è necessario procedere alla loro riparazione prima di poter procedere con la posa.
Le principali cause che danno origine alla formazione di fessurazioni nel massetto possono essere il ritiro igrometrico, l’eccesso d’acqua d’impasto, l’uso di aggregato troppo fine, l’eccesso di legante, la mancanza di giunti di controllo, la realizzazione di riprese di getto senza preventiva applicazione di boiacca di adesione tra il massetto indurito e quello fresco.
Le fessurazioni devono essere allargate a “V” con un flessibile, in modo da facilitare la successiva sigillatura, ed aspirate per rimuovere la polvere presente all’interno.
Successivamente è possibile procedere alla sigillatura utilizzando resine epossidiche come Multifonfo EVO, a seconda della dimensione della fessura stessa.

Cospargere la superficie della resina ancora fresca con sabbia fine. La sabbia non completamente ancorata
potrà essere rimossa ad asciugamento avvenuto di Multifondo EVO.
Nel caso di sigillature di fessure con ampiezza superiore a 0,5 mm può essere applicato mediante semplice
colatura. Le fessure con ampiezza inferiore a 0,5 mm devono essere debitamente allargate e successivamente ben depolverizzate prima di procedere alla riparazione con Multifondo EVO.

Verifica della planarità

Nel caso di posa di lastre sottili di gres porcellanato, in funzione del basso spessore, un requisito fondamentale dei supporti è la planarità.
Le tolleranze in questo caso sono inferiori rispetto a quelle richieste ai supporti nella posa di piastrelle a spessore normale.
Mentre per queste ultime la tolleranza misurata con una staggia di 2 metri di lunghezza è di ± 3 mm, per le lastre sottili non deve superare ± 2 mm.
Una tolleranza più stringente che si rende necessaria al fine di evitare la presenza di vuoti al di sotto delle lastre possa portare alla rottura delle stesse in caso di carichi concentrati o cadute accidentali di oggetti pesanti.

Deviazione negativa: entro la tolleranza

Deviazione negativa: fuori tolleranza

Deviazione positiva: entro la tolleranza

Deviazione positiva: fuori tolleranza

La planarità può essere garantita con rasature fino a 25 mm eseguite con Litoplan Smart.

Per superfici orizzontali estese, la planarità può essere garantita con un autolivellante della gamma Litoliv, come Litoliv S40 Eco capace di regolarizzare superfici da 3 fino a 40 mm.